GARRINCHA
L’angelo dalle gambe storte
La favola di Manoel Francisco dos Santos, l’ala destra che sussurrava ai passeri.
La gioia del popolo, così era stato soprannominato il grande Garrincha, l’uomo che ha insegnato alla gente a ridere.
E quanto a riso la gente, prima con lui, poi, una volta oltrepassata quella linea, di lui. Prima osannato, innalzato a mito, poi umiliato e abbandonato, degradato a ubriacone, a poveraccio, mai abbastanza ringraziato e troppo tardi pianto.
Il grande Garrincha, poeta della finta impossibile, ha insegnato al mondo tutto che il calcio è gioia, una festa, divertimento, ma soprattutto poesia, e di questa poesia è stato il miglior autore. Un uomo, un bambino che ha deciso per tutta la vita di giocare, giocare al calcio, con gli amici, con la vita: senza mai smettere. La storia di un angelo, di un “diverso”, puro, una leggenda, quasi non fosse mai esistito, un tramite tra il popolo e la gioia, una storia che i nonni raccontano ai nipoti. Una storia vera, vissuta e pianta, perché ci piacerebbe tanto, oggi, un altro Garrincha. Uno spettacolo che fa riflettere sul vero valore dello sport.